gennaio 2020 Newsletter dell'Aran Sicilia
 

29/01/2020

   
  Legislazione

Comunicato stampa del Consiglio dei Ministri n. 24, 23 Gennaio 2020
Taglio del cuneo fiscale
Misure urgenti per la riduzione della pressione fiscale sul lavoro dipendente (decreto-legge)
Il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti per la riduzione della pressione fiscale sul lavoro dipendente. Il decreto, in attuazione della legge di bilancio per il 2020 (legge 27 dicembre 2019, n. 160) che ha stanziato 3 miliardi di euro per il 2020 per la riduzione del cuneo fiscale sugli stipendi dei lavoratori dipendenti, interviene per rideterminare l’importo ed estendere la platea dei percettori dell’attuale “bonus Irpef”. Dal 1° luglio 2020, il bonus di 80 euro aumenta quindi a 100 euro mensili per chi ha un reddito annuo fino a 26.600 euro lordi. Coloro che percepiscono un reddito da 26.600 euro a 28.000 euro, beneficeranno per la prima volta di un incremento di 100 euro al mese in busta paga. Per i redditi a partire da 28.000 euro, si introduce invece una detrazione fiscale equivalente che decresce fino ad arrivare al valore di 80 euro in corrispondenza di un reddito di 35.000 euro lordi. Oltre questa soglia, l’importo del beneficio continua a decrescere fino ad azzerarsi al raggiungimento dei 40.000 euro di reddito. In questo modo, la platea dei beneficiari passa da 11,7 a 16 milioni di lavoratori.

D.L. 30 dicembre 2019, n. 162
Pubblicato nella Gazz. Uff. 31 dicembre 2019, n. 305.
Disposizioni urgenti in materia di proroga di termini legislativi, di organizzazione delle pubbliche amministrazioni, nonché di innovazione tecnologica.
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Legge 9 gennaio 2019, n. 3
Sulla Gazzetta Ufficiale n. 13 del 16 gennaio 2019 è stata pubblicata la Legge anticorruzione intitolata “Misure per il contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione, nonché in materia di prescrizione del reato e in materia di trasparenza dei partiti e movimenti politici”
Il testo della legge, che il Governo ha presentato come "Spazzacorrotti", consta di un unico articolo composto da 30 commi. Tre sono i temi interessati dalla riforma:
1) lotta alla corruzione della Pa
2)riforma della prescrizione
3) trasparenza di partiti e movimenti politici e relativi finanziamenti
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L.R. 24 gennaio 2020, n. 1
Autorizzazione all’esercizio provvisorio del bilancio della Regione per l’esercizio finanziario 2020
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  Giurisprudenza

Corte di Cassazione Civ., Sez. lavoro - Ordinanza n. 113/2020
Ingiuria e diffamazione - Lavoro subordinato in genere
In tema di rapporto di lavoro subordinato, l'esercizio del diritto di critica del lavoratore nei confronti del datore di lavoro è legittimo se limitato a difendere la propria posizione soggettiva, nel rispetto della verità oggettiva, con modalità e termini inidonei a ledere il decoro del datore di lavoro o del superiore gerarchico e a determinare un pregiudizio per l'impresa, rilevando i limiti della continenza sostanziale e formale, superati i quali la condotta assume carattere diffamatorio.
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Consiglio di  Stato, Sez. III - Ordinanza n. 8501/2019
Rapporti tra diritto di accesso ordinario e accesso civico nel settore dei contratti pubblici
L'ordinanza in esame affronta, in modo organico, le problematiche attinenti all'istituto dell'accesso ai documenti amministrativi, con particolare riferimento ai rapporti tra le due categorie di accesso, ovvero quello ordinario disciplinato dalla L. n. 241/1990 e quello civico introdotto dal D.Lgs. n. 33/2013, il tutto in relazione ad una fattispecie relativa ad una procedura di appalto, a sua volta disciplinato da una previsione settoriale sull'accesso ai documenti, vale a dire l'art. 53, D.Lgs. n. 50/2016. Il caso trae origine da un'istanza proposta da una società all'ASL Toscana Centro volta ad ottenere l'accesso ai documenti riguardanti l'esecuzione di un servizio in appalto. A supporto della richiesta di accesso, l'istante esponeva di essere titolare di un interesse specifico, qualificato e differenziato, in quanto aveva partecipato alla gara per l'affidamento del servizio in questione. L'istanza di accesso si basava su uno specifico interesse qualificato riconducibile all'accesso ordinario di cui alla L. n. 241/1990, senza alcun riferimento all'accesso civico di cui al D.Lgs. n. 33/2013. (Cons. Stato, Sez. III, ordinanza, 16 dicembre 2019, n. 8501). Il Consiglio di Stato (Sezione Terza), non si pronuncia definitivamente e dispone il deferimento dell’appello all'Adunanza plenaria del Consiglio di Stato, per la risoluzione della complessa questione. I nodi da sciogliere sono  diversi: in quanto  in presenza di un’istanza di accesso ai documenti espressamente motivata con esclusivo riferimento alla disciplina generale di cui alla legge n. 241/1990, o ai suoi elementi sostanziali, l’amministrazione, una volta accertata la carenza del necessario presupposto legittimante della titolarità di un interesse differenziato in capo al richiedente, ai sensi dell’art. 22 della legge n. 241/1990, sia comunque tenuta ad accogliere la richiesta, qualora sussistano le condizioni dell’accesso civico generalizzato di cui al decreto legislativo n. 33/2013; se, di conseguenza, il giudice, in sede di esame del ricorso avverso il diniego di una istanza di accesso motivata con riferimento alla disciplina ordinaria di cui alla legge n. 241/1990 o ai suoi presupposti sostanziali, abbia il potere-dovere di accertare la sussistenza del diritto del richiedente, secondo i più ampi parametri di legittimazione attiva stabiliti dalla disciplina dell’accesso civico generalizzato. La decisione spetterà al Consiglio di Stato in Adunanza plenaria.
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Corte dei conti, Sezione giurisdizionale Regione Sicilia - Sentenza n.958/2019
Enti locali - Conferimento incarichi esperti estranei amministrazione - Danno erariale
La Corte interviene in merito agli incarichi di consulenza affidati ad esterni all’amministrazione per attività che rientrano nelle competenze proprie degli organi degli Enti individuando nella fattispecie un’ipotesi di danno erariale, in coerenza con la giurisprudenza contabile, che “non ha mai posto in dubbio la illegittimità del conferimento dell’incarico di esperto del sindaco in mancanza di una concreta individuazione da parte del sindaco conferente delle azioni affidate e dell’utilità che deve derivare dalla prestazione ovvero quando l’incarico afferisca a materie rientranti nelle competenze gestionali o delle strutture amministrative interne dell’ente o quale strumento elusivo rispetto al ricorso a procedure concorsuali e delle ordinarie di reclutamento dei dipendenti di ruolo” (sez. riunite reg. Sicilia 72/2011; pareri n. 95 del 2012 e n. 19 del 2013, n. 33 del 2014; ancora di recente il parere n. 55/2019).
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  Varie

Ministero della PA - Circolare 30 dicembre 2019, n. 2
Piano della performance ciclo 2020-2022
Il Ministero della PA definisce gli indicatori comuni relativi alle funzioni di supporto svolte dalle pubbliche amministrazioni
La circolare 30 dicembre 2019, n. 2, emessa dal Ministro della pubblica amministrazione, ha definito, dopo ampia sperimentazione nel perimetro di competenza del Dipartimento della Funzione Pubblica, la selezione di quindici indicatori comuni utili a monitorare l'andamento delle c.d. attività di supporto tipicamente svolte da tutte le amministrazioni. L'ambito di applicazione degli indicatori investe le seguenti attività di supporto:
a) gestione delle risorse umane;
b) gestione degli approvvigionamenti e degli immobili;
c) gestione delle risorse informatiche e digitalizzazione;
d) gestione della comunicazione e della trasparenza.
Precisa la circolare, come le amministrazioni possono utilizzarli, in tutto o in parte, all'interno del Piano della performance già a decorrere dal ciclo 2020-2022, essendo gli indicatori proposti particolarmente utili ai fini della misurazione di alcune dimensioni rilevanti della performance organizzativa complessiva delle amministrazioni pubbliche.
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Corruzione in Italia: il Transparency International e la sua classifica
L’Indice di Percezione della Corruzione (CPI) 2019 classifica l’Italia al 51° posto nel mondo con un punteggio di 53/100. In pratica il nostro Paese guadagna appena un voto in più rispetto alla scorsa edizione, lasciando la sufficienza ancora lontana e molti problemi strutturali irrisolti. La criminalità organizzata ancora spadroneggia nel nostro Paese, preferendo spesso l’arma della corruzione che oggi ha assunto forme nuove, sempre più difficili da identificare e contrastare efficacemente.
Dominano la classifica Danimarca e Nuova Zelanda come già l’anno scorso. In Europa oltre alla Danimarca fanno bella figura anche Finlandia e Svezia, mentre Bulgaria, Romania e Ungheria occupano le ultime tre posizioni della classifica continentale.
A livello globale spiccano la caduta di Canada (-4 punti), Francia e Regno Unito (-3) mentre colpiscono in positivo la Spagna (+4) e la Grecia (+3). Tra i Paesi del G20 rimangono stabili Germania e Russia (rispettivamente con un voto di 80 e di 28 come nel 2018) mentre perdono due punti gli USA (69 contro i 71 precedenti).
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Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali - Comunicato 15 gennaio 2020
Nasce la "community" delle Consigliere e dei Consiglieri di Parità
Da oggi, 15 gennaio, è online la piattaforma dedicata alle attività di promozione e controllo dell'attuazione dei principi di uguaglianza di opportunità e di non discriminazione tra uomini e donne nel mondo del lavoro, poste in essere dalle Consigliere e i Consiglieri di Parità.
L’iniziativa nasce con l’obiettivo di accrescere l'efficacia delle loro azioni e fare rete; condividere le informazioni; confrontarsi sugli eventi programmati o da calendarizzare e sulle esperienze personali e buone prassi; coordinare le attività svolte su tutto il territorio nazionale. Inoltre sarà possibile discutere e confrontarsi utilizzando una nuova leva comunicativa: un servizio tutto nuovo di messaggistica istantanea che supera i tradizionali mezzi di comunicazione. L’accesso alla "community" è reso possibile da una procedura di login, riservata ai soli utenti autorizzati.

Garante per la protezione dei dati personali
Lavoro: è illecito mantenere attivo l’account di posta dell’ex dipendente
Dopo la cessazione del rapporto di lavoro la società aveva avuto anche accesso alle email.
Commette un illecito la società che mantiene attivo l’account di posta aziendale di un dipendente dopo l’interruzione del rapporto di lavoro e accede alle mail contenute nella sua casella di posta elettronica. La protezione della vita privata si estende anche all’ambito lavorativo.
Questi i principi ribaditi dal Garante per la privacy nel definire il reclamo di un dipendente che lamentava la violazione della disciplina sulla protezione dei dati da parte della società presso la quale aveva lavorato.
L’ex dipendente contestava, in particolare, alla società la mancata disattivazione della email aziendale e l’accesso ai messaggi ricevuti sul suo account. L’interessato era venuto a conoscenza di questi fatti per caso, nel corso di un giudizio davanti al giudice del lavoro promosso nei suoi confronti dalla sua ex azienda, avendo quest’ultima depositato agli atti una email giunta sulla sua casella di posta un anno dopo la cessazione dal servizio.
Dagli accertamenti svolti dall’Autorità è emerso che l’account di posta era rimasto attivo per oltre un anno e mezzo dopo la conclusone del rapporto di lavoro prima della sua eliminazione, avvenuta solo dopo la diffida presentata dal lavoratore. In questo periodo la società aveva avuto accesso alle comunicazioni che vi erano pervenute, alcune anche estranee all’attività lavorativa del dipendente.
Il Garante ha ritenuto illecite le modalità adottate dalla società perché non conformi ai principi sulla protezione dei dati, che impongono al datore di lavoro la tutela della riservatezza anche dell’ex lavoratore. Subito dopo la cessazione del rapporto di lavoro, un’azienda deve infatti rimuovere gli account di posta elettronica riconducibili a un dipendente, adottare sistemi automatici con indirizzi alternativi a chi contatta la casella di posta e introdurre accorgimenti tecnici per impedire la visualizzazione dei messaggi in arrivo.
L’adozione di tali misure tecnologiche - ha spiegato il Garante - consente di contemperare l’interesse del datore di lavoro di accedere alle informazioni necessarie alla gestione della propria attività con la legittima aspettativa di riservatezza sulla corrispondenza da parte di dipendenti/collaboratori oltre che di terzi. Lo scambio di email con altri dipendenti o con persone esterne all’azienda consente infatti di conoscere informazioni personali relative al lavoratore, anche solamente dalla visualizzazione dei dati esterni delle comunicazioni (data, ora oggetto, nominativi di mittenti e destinatari).
Oltre a dichiarare l’illecito trattamento, il Garante ha quindi ammonito la società a conformare i trattamenti effettuati sugli account di posta elettronica aziendale dopo la cessazione del rapporto di lavoro alle disposizioni e ai principi sulla protezione dei dati ed ha disposto l’iscrizione del provvedimento nel registro interno delle violazioni istituito presso l’Autorità. Tale iscrizione costituisce un precedente per la valutazione di eventuali future violazioni.

  Voglio ricordare...

Giorno della Memoria, le iniziative della Regione nei luoghi della cultura
Proseguono oltre il 27 Gennaio, le iniziative della Regione siciliana dedicate alla Shoah, non solo per ricordare, ma anche per tenere alta la guardia, per contrastare la rinascita di pseudo culture che incitano all’odio e alla violenza. Ricordiamo sempre i principi di uguaglianza e solidarietà cui si  ispira la nostra Costituzione, che afferma come i diritti fondamentali “spettano ai singoli non in quanto partecipi di una determinata comunità politica, ma in quanto esseri umani”.