dicembre 2016 Newsletter dell'Aran Sicilia
 

21/12/2016

  Info Aran Sicilia
Pubblicato il Report sul "Monitoraggio dei contratti integrativi decentrati - anno 2015" dal quale  sono emerse diverse peculiarità:   solo in pochissimi contratti sono stati previsti dei progetti obiettivo, mentre è notevolmente cresciuto, rispetto al passato, il numero delle strutture che hanno previsto il ricorso a prestazioni di lavoro straordinario, sia nella Regione Siciliana che negli Enti;  i limiti percentuali stabiliti dall’art.88, comma 6 del C.C.R.L. per le varie voci del salario accessorio risultano essere stati rispettati, tranne nel contratto relativo alla Batteria di Palazzo d’Orleans, dove la quota destinata al piano di lavoro è inferiore al previsto 70%, a favore di quella relativa allo straordinario che supera il 37%;   solo in poco più di un terzo dei casi esaminati è stato possibile verificare l’avvenuto controllo della compatibilità dei costi con i vincoli di bilancio;   in cinque contratti di strutture regionali una quota del Fondo è stata destinata all’indennità informatica; tale previsione è impropria, tenuto conto che detta indennità è legata all’effettivo svolgimento di specifiche mansioni.
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  Legislazione
E’ stata approvata ed entra in vigore il primo gennaio 2017, la nuova legge di bilancio dello Stato per l’anno finanziario 2017 e bilancio pluriennale per il triennio 2017-2019, la prima che in base alla riforma dei provvedimenti contabili incorpora anche la legge di stabilità.
Gli interventi puntano a “mettere benzina” nel motore della crescita attraverso la riduzione delle tasse e l’aumento delle spese per investimenti. Allo stesso tempo sono stanziate risorse per sostenere le famiglie in difficoltà e migliorare l’inclusione sociale. In particolare per il settore del Pubblico impiego sono stanziati complessivi 1,9 miliardi per il 2017 e 2,6 miliardi per il 2018. Le risorse sono destinate ai rinnovi contrattuali e ai miglioramenti economici dei dipendenti delle amministrazioni statali, alle assunzioni di personale a tempo indeterminato nelle amministrazioni dello Stato, compresi corpi di polizia, Vigili del fuoco, agenzie fiscali. Viene anche prorogato al 2017 il bonus di 80 euro al personale non dirigenziale dei corpi di polizia, vigili del fuoco e forze armate per le attività legate alle accresciute esigenze di sicurezza. Una quota dei fondi (140 milioni di euro per il 2017 e 400 a decorrere dal 2018) è destinata al Ministero dell’Istruzione e dell’Università per il rafforzamento dell’autonomia scolastica e l’incremento di organico necessario.
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TESTO COORDINATO DEL DECRETO LEGGE 22 ottobre 2016, n. 193
con la legge di conversione 1°  dicembre  2016,  n.  225  recante: «Disposizioni urgenti  in   materia fiscale  e  per  il  finanziamento   di   esigenze   indifferibili.».
GU n.282 del 2/12/2016 Suppl. Ordinario n. 53
I punti chiave:
Addio ad Equitalia
Dal primo luglio 2017, Equitalia chiude definitivamente i battenti per cedere il passo all'Agenzia delle Entrate-Riscossione. Il nuovo ente svolgerà tutte le attività di riscossione delle entrate tributarie e patrimoniali di comuni, province e relative società partecipate. Gli ex lavoratori di Equitalia passeranno alla costituenda struttura senza dover sostenere alcuna procedura di selezione. La nuova agenzia di riscossione potrà estendere la propria azione a tutte le banche dati, ivi comprese quelle che si riferiscono ai rapporti di lavoro.
Rottamazione ampia delle cartelle
L'operazione rottamazione definitiva riguarderà tutti i ruoli relativi al periodo 2000-2016, potendo riguardare anche il singolo carico (iscritto a ruolo o affidato). Saranno comprese anche le violazioni del codice della Strada, limitate però agli interessi, inclusi quelli per ritardato pagamento. Anche regioni, comuni e province potranno rottamare le cartelle "locali".
Gli interessati avranno più tempo per proporre domanda, fino al 31 marzo 2017 (in luogo del 23 gennaio) e potranno pagare fino a 5 rate, con il 70% da definire entro il 2017 e il restante 30% entro il 2018.
Moratoria estiva del fisco
Il fisco andrà in vacanze dal 1° agosto al 4 settembre di ogni anno, congelando i termini di 30 giorni per il pagamento delle somme dovute a seguito dei controlli automatici, formali e della liquidazione delle imposte sui redditi a tassazione separata.
Inoltre, dall'1 al 31 agosto è prevista la sospensione dei termini per la trasmissione di documenti e informazioni richiesti dall'Agenzia delle Entrate (o da altri enti impositori) ai contribuenti.
Addio agli studi di settore
Gli studi di settore vengono aboliti e sostituiti dagli "indici sintetici" di affidabilità fiscale, accompagnati da livelli di premialità per i contribuenti che si dimostrano più affidabili, con la progressiva riduzione o esclusione degli accertamenti.
Abolito il Tax Day
Si dirà addio anche al Tax Day, grazie allo slittamento dal 16 al 30 giugno del termine per il versamento a saldo di Irpef e Irap. Spostata anche la scadenza (dal 16 giugno all'ultimo giorno del mese) del versamento di Ires e Irap.
Sanatoria accise
Entro il 30 settembre 2017, l'Agenzia delle Dogane potrà definire, con transazioni, le liti fiscali aventi per oggetto il recupero dell'accisa su prodotti energetici, alcol (e bevande alcoliche) precedenti il primo aprile 2010.
Per far pace con il fisco, occorrerà pagare il 20% dell'accisa e della relativa imposta sul valore aggiunto. Saranno esclusi, invece, interessi, mora e sanzioni. Il pagamento, inoltre, potrà essere eseguito a rate (fino a 7 annuali).
Partite Iva inattive
Le partite Iva c.d. dormienti, dei soggetti che negli ultimi tre anni non hanno esercitato attività d'impresa, saranno chiuse d'ufficio dall'Agenzia delle Entrate.
Il tutto senza le sanzioni previste per la mancata presentazione della dichiarazione di cessazione attività ai fini Iva che saranno abolite.
Semplificazioni e nuovi obblighi
Da un lato il decreto fiscale abolisce dall'1 gennaio prossimo la comunicazione dell'elenco dei clienti e fornitori (c.d. spesometro) per i soggetti passivi Iva. Dall'altro, però, vengono introdotti due nuovi adempimenti trimestrali e per via telematica: la comunicazione analitica dei dati delle fatture emesse e ricevute e quella dei dati delle liquidazioni periodiche Iva. Solo per il prossimo anno la comunicazione sarà semestrale.
Una riforma che ha scatenato polemiche e allarme tra i professionisti soprattutto in ordine alla sproporzione tra i crediti di imposta previsti e le sanzioni in caso di violazioni dei nuovi obblighi.
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  Giurisprudenza
Corte Costituzionale - Sentenza n. 241 del 11/11/2016
in tema di previdenza e assistenza, cumulo tra pensione e reddito di lavoro
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Corte Costituzionale - Sentenza n. 251 del 09/11/2016
La Corte Costituzionale ha dichiarato l'illegittimità parziale della riforma Madia sulla P.A. per l'attuazione della stessa attraverso i decreti legislativi , in quanto non può avvenire con il semplice parere della Conferenza Stato-Regioni o Unificata. Serve invece l'intesa con le Regioni. La pronuncia di legittimità riguarda le norme relative a: dirigenza, partecipate, servizi pubblici locali e pubblico impiego.
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Di seguito la sintesi della Consulta relativa ad alcune deleghe della legge di riforma delle pubbliche amministrazioni
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Corte di Cassazione, Sez. Lavoro - Sentenza n. 21901 del 28/10/2016
Lavoro pubblico – Licenziamento per superamento del periodo di comporto - Reintegrazione nel posto di lavoro - Ricorso – Inammissibilità
La Corte dichiara inammissibile il ricorso presentato dalla ASL datrice di lavoro avverso la decisione della Corte territoriale che condannava la stessa ASL alla reintegra di un lavoratore licenziato per superamento del periodo di comporto. Il lavoratore aveva subito una aggressione all’interno dell’ospedale in cui lavorava, da parte di due individui mascherati che lo avevano malmenato. I due erano entrati indisturbati all’interno della struttura i cui numerosi accessi erano tutti incustoditi e privi di misure atte ad impedire l’accesso di estranei, ed altre volte nel medesimo reparto si erano verificati furti e rapine. Al lavoratore aggredito erano derivati anche postumi permanenti. I giudici della Cassazione, ritenendo inammissibile il ricorso, evidenziano l’errato calcolo del periodo di comporto da parte della Azienda e, nelle motivazioni della sentenza sottolineano come l’art. 2087c.c. imponga al datore di lavoro un obbligo nei confronti dei lavoratori, che si deve concretizzare nell’adozione delle misure che sono necessarie per la salvaguardia della loro integrità fisica e morale. Obbligo che era stato del tutto disatteso dalla datrice di lavoro
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Corte di Cassazione, Sez. Unite Civili - Sentenza n. 22228 del 3/11/2016
Lavoro pubblico – Affidamento di incarico dirigenziale extra dotazione organica – Danno erariale – Giurisdizione della Corte dei Conti
La Procura regionale presso la sezione giurisdizionale del Friuli Venezia Giulia della Corte dei Conti ha agito in giudizio nei confronti del presidente della provincia di Udine, ritenendo illegittimo l’affidamento di un incarico dirigenziale extra dotazione organica fatto dallo stesso, e chiedendo pertanto il risarcimento dei danni derivanti da tale illecito amministrativo contabile. Il giudice di prime cure ritenne esistente la violazione dell’art. 1 commi 198 e 204 Legge 266/2005 (finanziaria 2006, che poneva un tetto alle spese del personale) e dei principi generali dettati dagli artt.7,19 e 28 del d.lgs. n. 165/2001 riguardo ai requisiti professionali richiesti per tali nomine e alle procedure selettive necessarie; infatti l’affidamento dell’incarico aveva determinato uno sforamento del tetto massimo di spesa consentito ed era avvenuto intuitu personae in assenza di qualsivoglia procedura selettiva nonché di particolari qualifiche o professionalità in capo alla persona scelta. Pertanto il presidente della provincia fu condannato alla refusione del danno causato. Sentenza confermata anche dalla Corte d’Appello della Corte dei Conti. Avverso questa sentenza viene proposto ricorso alle Sezioni Unite della Corte di Cassazione, denunciando, il difetto assoluto di giurisdizione del giudice contabile. Gli Ermellini respingono il ricorso e chiariscono: “Con specifico riferimento al sindacato del giudice contabile, si è peraltro precisato che la Corte dei Conti può e deve verificare la compatibilità delle scelte amministrative con i fini dell’ente pubblico perché, se l’esercizio in concreto del potere discrezionale dei pubblici amministratori costituisce espressione di una sfera di autonomia che il legislatore ha inteso salvaguardare, l’espletamento dell’attività amministrativa deve comunque ispirarsi ai criteri di economicità ed efficienza, che, costituendo specificazione del più generale principio sancito dall’art. 97 Cost., assumono rilevanza sul piano della legittimità – e non della mera opportunità – dell’azione amministrativa. In tale prospettiva è pertanto stato affermato che siffatto controllo non esorbita dal piano della legittimità quando va ad indagare se gli strumenti utilizzati dagli amministratori pubblici siano adeguati oppure esorbitanti ed estranei ai fini dell’interesse pubblico da perseguire, alla stregua di una valutazione che necessariamente involge il rapporto tra obiettivi perseguiti e costi sostenuti”.
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Corte di Cassazione, Sez. Lavoro - Sentenza n. 22550 del 7/11/2016
Lavoro pubblico – Rifiuto di sottoporsi a visita medica – Licenziamento disciplinare - Ricorso per mancata comunicazione al dipendente della trasmissione degli atti all’UPD - Art. 55 bis comma 3 d.lgs. n. 165/2001 - Principi di diritto
La Corte respinge il ricorso del dipendente licenziato per essersi rifiutato di sottoporsi a visita medica. Il lavoratore aveva fatto ricorso alla Corte di Cassazione lamentando, in particolare, di non aver avuto comunicazione da parte del datore di lavoro dell’avvenuta trasmissione degli atti all’Ufficio scolastico regionale, per l’inizio del procedimento disciplinare. Gli Ermellini, respingendo il ricorso ribadiscono il seguente principio di diritto: “In tema di illeciti disciplinari di maggiore gravità imputabili al pubblico dipendente, la comunicazione all’interessato della trasmissione degli atti da parte del responsabile della struttura all’UPD, prevista dal D.lgs. n. 165 del 2001, art 55 bis comma 3, ha una funzione meramente informativa, sicchè gli effetti dell’eventuale omissione di tale adempimento non si riverberano sul procedimento disciplinare e sul suo svolgimento, che prosegue regolarmente”. In relazione poi alla specifica fattispecie esaminata i giudici stabiliscono il seguente principio di diritto: “Nel pubblico impiego contrattualizzato la risoluzione del rapporto di lavoro – a seguito del procedimento di cui all’art. 55 bis del d.lgs. n.165del 2001 – nel caso di ingiustificato rifiuto, da parte del dipendente pubblico, di sottoporsi alla visita medica di idoneità, reiterato per almeno due volte, di cui al combinato disposto dell’art. 55 octies lett. d) del d.lgs. n. 165 del 2001 con l’art. 6 del D.P.R. n. 171 del 2011, costituisce una autonoma ipotesi di licenziamento disciplinare, finalizzata ad assicurare il rispetto delle altre norme dettate dall’art. 55 octies cit., sempre tutelando il diritto di difesa del dipendente”.
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Corte di Cassazione, Sez. Lavoro - Sentenza n. 24027 del 24/11/2016
La Corte di Cassazione, sezione lavoro, nella sentenza n. 24027/2016 ha confermato che vanno conteggiati anche i giorni non lavorativi ( sabato e domenica) nel periodo di comporto ai fini del licenziamento, nonostante non risultino dal certificato medico. In caso di sequenza di certificazioni mediche che prevedono il riposo dal lunedì al venerdì, dovranno essere conteggiati come giorni di assenza anche il sabato e la domenica. Detta presunzione di continuità opera sia per le festività ed i giorni non lavorativi che cadano nel periodo della certificazione, sia nella diversa ipotesi, che qui viene in rilievo, di certificati in sequenza di cui il primo attesti la malattia sino all'ultimo giorno lavorativo che precede il riposo domenicale (ossia fino al venerdì) ed il secondo la certifichi a partire dal primo giorno lavorativo successivo alla domenica (ovvero dal lunedì).
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Corte di Cassazione, Sez. Lavoro - Sentenza n. 24671 del 2/12/2016
La Corte afferma che il lavoratore assente dal posto di lavoro per malattia che svolge, tuttavia, una ulteriore e diversa attività lavorativa, ha l'onere di dimostrare che tale ultima occupazione sia compatibile con la patologia in atto, in caso contrario, risulta legittimo il licenziamento disciplinare.
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Corte di Cassazione - Sentenza n. 24569 del 1/12/2016
Lavoro pubblico - Bando di selezione del personale - Clausole non modificabili dalla PA
Afferma la Corte "la scorretta applicazione delle clausole del bando si pone in contrasto con il principio di legalità che governa l'operato dell'amministrazione pubblica, in base all'art. 97 Cost., sicché l'atto di approvazione della graduatoria è illegittimo qualora si ponga in contraddizione con la Deliberazione di indizione e con il bando".
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Corte di Cassazione, Sez. penale - Sentenza n. 49573 del 18/03–22/11 2016
Confermata dalla Cassazione la condanna di due lavoratori che hanno posto in essere scherzi da bulli sul posto di lavoro prendendo di mira un collega, borsista presso il vivaio forestale, affetto da deficit cognitivo e problemi di alcolismo.
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  Varie
Firmato l'accordo per il pubblico impiego
La ministra per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione, Marianna Madia, e il Sottosegretario di Stato, Angelo Rughetti, hanno firmato un accordo con i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil – Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo - che sblocca, dopo sette anni, la contrattazione per 3,3
milioni di dipendenti pubblici. Si tratta di un accordo innovativo che mette fine ai premi a pioggia, valorizza le professionalità, dà più spazio alla contrattazione, aumenta la responsabilità e la produttività.
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AGENZIA DELLE ENTRATE - Comunicato 02 dicembre 2016
Fatturazione Elettronica verso le Pubbliche Amministrazioni. Come adeguarsi alle nuove specifiche tecniche
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INPS - Comunicato 01 dicembre 2016
Osservatorio sulla certificazione delle malattie: pubblicati i dati relativi al 2015
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ISTAT - Contratti collettivi e retribuzioni contrattuali
Alla fine di settembre 2016 i contratti collettivi nazionali di lavoro in vigore per la parte economica riguardano il 31,8% degli occupati dipendenti e corrispondono al 30,6% del monte retributivo osservato. La quota dei dipendenti in attesa di rinnovo per l'insieme dell'economia è pari al 68,2%, invariata rispetto al mese precedente. L'attesa del rinnovo per i lavoratori con il contratto scaduto è in media di 40,2 mesi. L'attesa media calcolata sul totale dei dipendenti è di 27,4 mesi, in sensibile crescita rispetto a una anno prima (21,8). Nello stesso mese l'indice delle retribuzioni contrattuali orarie rimane invariato rispetto al mese precedente e aumenta dello 0,6% nei confronti di settembre 2015. Complessivamente, nei primi nove mesi del 2016 la retribuzione oraria media è cresciuta dello 0,7% rispetto al corrispondente periodo del 2015. Con riferimento ai principali macrosettori, a settembre le retribuzioni contrattuali orarie registrano un incremento tendenziale dello 0,7% per i dipendenti del settore privato (0,3% nell'industria e 1,3% nei servizi privati) e una variazione nulla per quelli della pubblica amministrazione. I settori che presentano gli incrementi tendenziali maggiori sono: commercio (2,0%); trasporti, servizi postali e attività connesse (1,9%); energia elettrica e gas (1,4%) Si registrano variazioni nulle nei settori dell'agricoltura; del legno, carta e stampa; della metalmeccanica; dei servizi di informazione e comunicazione; delle telecomunicazioni e in tutti i comparti della pubblica amministrazione. Inoltre, si registra una variazione negativa dello 0,5% nel settore dell'acqua e servizi di smaltimento rifiuti.
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